Dan dan. Dopo oltre un anno, aggiorno finalmente. Chiedo scusa, ma ho avuto diversi problemi con la scuola, e sto trovando del tempo per scrivere.
chiedo scusa ad ale e ai pornofag di turno, ma in questo capitolo non c'è niente di particolarmente spinto, arriverà il momento, tranquilli.Detto questo, buona lettura!+
Capitolo II:
Anche se il suo silenzio era piuttosto raro e, devo ammettere, piacevole, era troppo strano e ciò rendeva il volo troppo inquieto. Mi sentivo ansiosa.
Makoto sembrava parecchio preoccupata, per qualcosa che non riuscivo a capire.
Il mattino roseo ed il fresco vento mattutino, rendevano l'atmosfera piuttosto calma, molto a contrasto con il carattere della mia compagna.
Presa da un attimo di agitazione, piombai davanti a lei, cercando di incrociare il suo sguardo.
-Makoto, che ti prende? Sei troppo silenziosa. Mi sembri anche schiva. Non è da te.-
Inutile dire che il mio tentativo di avere un contatto visivo con lei fallì miseramente. Rimaneva voltata da un lato, verso la luce del sole abbagliante. Sembrava aver perso ogni contatto con il mondo.
Prese fiato, cercando di rimanere con il suo tono allegro e spensierato.
-Non è nulla. Stai tranquilla.-
-Non è vero. Sei nervosa.-
-Sto bene.- rispose, cercando di dare un minimo di convinzione.
-Non mi fido.-
-Dovresti.-
Mi spinse di lato, e volò via, da sola. Una lacrima finì sulla mia guancia. Qualcosa davvero non andava. La osservai allontanarsi da me. Ero rimasta senza parole.
Raggiunsi pochi minuti dopo pensierosa, il gruppo con cui mi esercitavo tutto il giorno, formato da Kylian, l'elfo della luce, Shier, una demone semplice poco più grande di me e Bastion, uno spirito dai grandi muscoli possenti, incaricato di farci esercitare. Mi stavano aspettando con ansia. Non appena mi videro arrivare, mi urlarono in coro:- Era ora, Seirei! Che fine avevi fatto? Non ha suonato la sveglia?-
Ma miei pensieri erano rivolti solo a Makoto. Non mi ero mai preoccupata tanto.
Perché si stava comportando in quel modo? Non ne aveva ragione...
-Yuyuko.-
Sapevo che aveva un carattere strano, ma non riuscivo a capire dove fosse finita tutta la sua allegria e dove avesse messo la sua costante felicità. Lei, una ragazza spensierata, da un carattere così forte e travolgente da farti dimenticare ogni cattivo pensiero o ricordo. Non era possibile.
-Yuyuko, cos'hai oggi?-
-Eh?-Una voce mi risvegliò, facendomi sobbalzare.
Ero così in sovrappensiero, da non aver nemmeno salutato i miei compagni. Non mi era mai capitato prima di allora di essere così preoccupata.
La fresca acqua della grande cascata alle nostre spalle scorreva rapida. Era l'unica cosa ad interrompere quell'imbarazzante silenzio che si era appena creato. Non riuscivo a farmi uscire le parole di bocca. Desideravo solo sbrigarmi e raggiungere la mia amica.
Volevo capire il senso di quelle lacrime.
-Ciao ragazzi...- balbettai.
-Yuyuko, oggi sembri...diversa. E' successo qualcosa?- si fece avanti Kylian.
-Già piccola, cosa...cosa hai fatto?- intervenne Shier.
-Nulla ragazzi. Non è niente. Non vi preoccupate.- risposi. -anzi, vorrei solo sbrigarmi oggi. E' possibile? Non mi sento molto bene.- cercai di inventare una scusa.
-Ah, vuoi sbrigarti con il lavoro eh?- fece Bastion.
-Mi piacerebbe. Muoviamoci.- tagliai corto.
E mentre mi stavo avviando, insieme a tutti gli altri, una mano mi bloccò per una spalla. Shier.
-Stai tranquilla, qualunque cosa sia successa. Se vuoi, puoi parlarne con me.- mi rassicurò.
-Nah, non c'è problema. Grazie comunque.-
E con un balzo, mi ritrovai per aria. Volevo solo finire il prima possibile.
-No, non ci siamo Yuyuko. Devi impegnarti di più. Si può sapere cosa ti prende oggi?-
Tiro con l'arco. Sono sempre stata la più brava. Ma quel giorno, ci mancò poco che colpii un animale di passaggio, a metri e metri di distanza. Sbuffai.
-L'ho già detto Bastion. Non mi sento un granché bene.- farfugliai, guardando in alto il cielo.
-Sì ma oggi stai davvero esagerando.- ribatté.
-Bastion, non te la prendere- mi difese Shier -capita a tutti di avere dei giorni no, non trovi?-
-Sarà, ma non accetto questo atteggiamento ai nostri corsi. Vi ho mai parlato della vostra importanza? Siete il futuro della difesa del nostro regno, e se non siete preparati al peggio, nessuno vi salverà. Avete davvero intenzione di avere il peso di tutte le morti eventuali? Desiderate così tanto rimpiangere la vita altrui? Bene, io no. Non vi permetto di essere distratti. Ho la responsabilità di farvi crescere come guerrieri di alta classe.-
Sapeva solo brontolare.
-Santo Shinigami, datti una calmata colosso.- disse Kylian, scoccando una freccia nella sua direzione, come avvertimento.
-Ehi ma che cazzo combini? Ti ha dato di volta il cervello? Lo sai sì che queste armi sono più pericolose di quel che sembrano?!- tuonò Bastion.
-Ragazzi...- cercai di intervenire.
-E tu calmati, cazzo. La ramanzina ce l'hai fatta troppe volte. Mi sto stancando. Non ho voglia di stare a sopportarti tutto il dì, ogni fottuto giorno. Sai solo brontolare, ti interessa unicamente la tua reputazione.- continuò l'elfo.
-Ragazzi, smettetela...- dissi osservandoli allibita.
-Ci risiamo. E ora chi li ferma più? Andranno avanti a lungo.- sbuffò la demone, cercando di mettersi tra i due, immersi tra le urla e gli insulti.
-Forza ragazzi, piantatela. Sembrate due bambini.-
-Bambini a chi, troia?!- urlò Kylian.
Esausta, urlai anche io con tutto il fiato che avevo:- Volete smetterla?! Litigate puntualmente per cose inutili. Vorrei tanto sapere che cazzo avete oggi tutti quanti. Prima Makoto, ora voi...-
-Ah, allora c'entra quella ragazza corvo? Ti fai influenzare troppo, piccina.- disse con tono disprezzante il maestro.
-Ti crea problemi?- chiesi semplicemente.
-Sì. Ti fa perdere la concentrazione. Non dovresti perdere tempo a stare dietro ad una ragazzina come lei, capace solo di mettere due parole in croce per scrivere. Trovati altri amici, più forti. Devi pensare alla lotta te. Non ai sentimenti.-
Quelle parole mi trafissero il cuore. Lo guardai dritto negli occhi, fulminandolo con lo sguardo. Non doveva dire una cosa simile. Non avevo neanche le parole per commentare. L'unica cosa che sapevo, era che avevo la forte tentazione di scagliargli contro una freccia in pieno petto.
E così feci. Ma lui la deviò con una facilità unica, alzando una forte folata d'aria con un semplice gesto della mano.
-Sei solo una bambina. Hai ancora così tanto da imparare... non sei ancora pronta ad affrontare un simile compito...-
Volai via, con le lacrime agli occhi. Non ero solita piangere. Ma quelle parole mi avevano davvero distrutta. Bastardo.
Non avevo idea di dove stessi andando. Desideravo solo stare da sola e sfogarmi. Il vento mi scompigliava i capelli lunghi, mentre i miei occhi viola erano pieni di lacrime, le quali volavano insieme a me. La mia tunica bianca svolazzava in modo impetuoso.
D'un tratto mi fermai davanti ad una roccia altissima. Presa da un attacco di rabbia, lanciai qualcosa.
Era energia e non me ne ero neppure accorta.
Delle piccole sfere di energia volarono verso quella piccola montagna, abbattendosi contro questa.
Non mi era mai successa una cosa simile.
-Orco youkai.-
Notai che le mie mani emanavano una strana aura azzurra brillante. Era una luce debole, ma allo stesso tempo era forte. Era calda. Incandescente. Le mie mani bruciavano. Ma non faceva male.
Avevo aperto un varco nella montagna. Sembrava una grotta. Ma non era questo il problema.
Non riuscivo a fermare quell'energia. Continuavo a sparare quelle sfere, senza controllo. Ero spaventata. Gridai in preda al panico. Ad un tratto mi sentii mancare le forze.
E poi un botto. Il buio.
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-Makoto. Devi essere forte.-
-Signora...mi sento in dovere di proteggere la mia amica. Non credo sia pronta per affrontare un compito simile.-
-Ma ci sarai tu a proteggerla.-
-Non credo di essere forte abbastanza. E' sicura di volerla mandare in una missione così pericolosa? E' ancora agli inizi.-
-Ha un grande potenziale. Ce la farà. Non devi preoccuparti. Ora, fammi un favore. Vai a prendere dei documenti alla biblioteca del tempio Gakuro. C'è il saggio Denit ad attenderti. Sono delle pergamene che contengono segreti da decifrare.-
-Ma...non dovrebbe andarci un Sendiam? Io sono una Koinin*. Dovrei stare dietro a Yuyuko...-
-Oggi, i Sendiam abili sono già in missione. Visto che in quanto a velocità e cautela, voi Koinin siete abili quanto i Sendiam*, allora ho bisogno del tuo aiuto. Yuyuko dovrebbe essere agli allenamenti, sotto l'occhio vigile di Bastion.-
-Io non mi fiderei così tanto di quel tipo. Yuyuko se ne lamenta sempre.-
-Non possiamo farne a meno. Devi muoverti. Poi potrai andare a controllarla.-
-Agli ordini, signora...-
-Ah Makoto. Un'ultima cosa.-
-Sì?-
-Yuyuko non sa il tuo segreto. Vero?-
-No signora.-
Presi il mio mantello nero ed uscii chiudendo la porta alle mie spalle. Andai verso un'altra stanza, dove erano sistemati degli specchi e degli abiti. Presi una tunica nera, cercai di adattarla alle mie ali.
Mi dipinsi il volto con una pittura arancione. Un simbolo. “Kaihòen”. Nella lingua degli spiriti antichi della regione, significa “messaggio”.
Era un segno che lasciava riconoscere gli Hòninem. Un gruppo segreto incaricato di fare da messaggero tra le organizzazioni. Generalmente portavamo documenti da un luogo ad un altro. Alcuni di noi dovevano occuparsi dei lavori sporchi. Altri dovevano addirittura uccidere per conto dei capi. E ci riconoscevamo tutti a seconda del colore del segno. Color sabbia, erano i portatori di segreti. Giallo acceso, degli aiutanti dei primi. Arancio, gli incaricati di proteggere una persona che nasconde dei misteri. Mentre rosso, beh. Erano gli assassini. Quale colore migliore per rappresentare gli omicida a sangue freddo?
Sospirai.
-Sarebbe il ruolo perfetto per me. Se solo non dovessi occuparmi di Yuyuko.
Oh Yuyuko... vorrei tanto che tu sapessi chi sono veramente. Ma ci vorrà del tempo. Odio tenerti nascoste tutte queste cose.-
Mi infilai il mantello, coprendomi il volto con un cappuccio. E di corsa, uscii dall'edificio, volando via, tra i paesaggi del Regno degli Spiriti.
-Non devo lasciarmi andare ai sentimenti. Non posso. Ci aspetta un compito troppo grande, Yuyuko. Stai attenta. Fallo per me.-
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-Hai fatto un bel casino...che razza di poteri hai?-
Delle voci.
-Dobbiamo risvegliarla. Non possiamo perdere altro tempo. Credo sia una protetta.-
-Da cosa lo capisci, scusa?-
-Dalle cose che ha fatto poco fa. Tutti quelli con il potenziale nascosto, devono essere dei protetti. Ma è strano. Per essersi spinta fin quaggiù, deve essere successo qualcosa di particolare. Altrimenti mi chiedo dove sia finito il suo Koinin.-
-Mi piacerebbe scoprire chi è l'incapace che l'ha lasciata sola. E' ridotta male.-
Non riuscivo a comprendere di chi fossero quelle voci. Non le avevo mai sentite. I miei muscoli erano paralizzati. Non riuscivo neppure a focalizzare cosa mi fosse successo poco prima.
-Dovremmo aiutarla.-
-Perché mai? Dovrebbe pensarci il Koinin.-
-E se non sapesse cosa è successo?-
-Sarebbe da segnalare subito alla Shemizu* più vicina.-
Cercai di aprire gli occhi.
-Mmh...che diavolo state dicendo...chi è questa She...cosa...- brontolai.
-Cazzo, non sono mascherato. Non devo farmi riconoscere!-
-Muoviti, vai a prendere la tua maschera. Non possiamo essere visti.-
Guardai davanti a me. Un ragazzo da un segno color cremisi sul volto era davanti a me. Abito nero, tentava di coprire il suo volto.
-Cazzo, corri! Mi ha visto il volto!- urlò il tipo sopra di me.
-Cos'è tutta questa segretezza?- chiesi.
-Tu non mi conosci. Tu non mi hai mai visto.- disse frettolosamente, mentre sentivo l'altro arrivare.
-Non ti preoccupare.- lo rassicurò il secondo tipo -Sono uno specialista nel campo delle illusioni. Le faccio dimenticare tutto.-
-Curala prima. E poi fuggiamo. Non possiamo trattenerci oltre. Devo andare a fare...il mio lavoro.-
-Non possiamo abbandonarla. Siamo nell'area proibita. Siamo qui solo per incontrare il sommo Gi--
-Zitto. Non parlare ancora.-
Non riuscivo a capire niente di quel discorso. Chi erano quei due tipi? Area proibita?
Mi sentii avvolgere da un'aura verde. Questa mi aveva fatto tornare in mente quello che avevo fatto poco prima. Era simile all'energia che ho invocato poco prima. Ma era piacevole, e fresca. Mi stavano tornando le forze.
-Cosa...sta-- fui bloccata dalla mano del tizio dal simbolo rosso in faccia.
-Silenzio. Ora dimmi. Sai già chi è il tuo Koinin?- mi chiese.
-Il mio...cosa?- risposi.
-Zyam, non dovrebbe neppure conoscere quel termine. Sono pochi quelli che conoscono i propri protettori.-
-Aspetta, cosa? Io, bisogno di un protettore? Koi..glin...zin...Koi cosa?!-
-Te lo avevo detto.-
-Zitto ancora, Laeir. Devo sapere di più. Ho bisogno di un Geanit*.- ordinò, quello che doveva chiamarsi Zyam.
-Le pergamene del richiamo sono nello zaino.-
-Codice di Jeawer?-
-E' tutto nello zaino.-
Non capivo nulla. Restavo in silenzio, osservandoli con attenzione. Entrambi avevano un atteggiamento cauto. Sembrava che non volessero essere scoperti da qualcosa. O qualcuno. Alzai gli occhi al cielo. Si stava oscurando. Di lì a poco avrebbe cominciato a piovere. E io non sapevo neppure dove fossi finita.
Non avrei dovuto scappare infuriata dagli allenamenti di Bastion. Ma quel tipo mi dava proprio sui nervi. L'odio è una brutta bestia.
I due tipi continuavano a parlare, come se niente fosse, mentre io ormai ero di nuovo assorta nei miei pensieri. Così assorta, che non mi ero accorta di stare parlando ad alta voce.
-Makoto. Perché quelle lacrime stamattina?-
-Uh?-
I due tipi mi guardarono con aria interrogativa.
-Hai davvero detto...Makoto?- mi chiese uno dei due.
-Sì, perché?- risposi lanciando uno sguardo stupito.
-Che sia Mi...- cominciò uno.-
-Credo proprio di sì. Nessun altro ha quel nome oltre a lei.- concluse velocemente il secondo.
-Di che diamine state parlando voi due?!- scattai in piedi, in preda alla curiosità.
-Niente. Rimani dove sei. Devo finire di curarti.- tagliò corto Laeir.
Qualcosa non andava. Chi erano quei due? Che cosa mi era successo poco prima?
Che c'entra Makoto con tutto questo? Perché erano stupiti?
-Fatemi capire qualcosa. Voi conoscete Makoto Mangetsu?-
Note: Koinin: Guardiani, Protettori. Seguono sempre attentamente il proprio protetto. (Arancione) Akanimu: Assassini. Vengono mandati per uccidere qualcuno di pericoloso. (Rosso) Healter: Medici. Sono sempre in giro, in caso ci dovesse essere bisogno di cure immediate. (Verde) Geanit: Assistenti. Generalmente si occupano anche di prendere le informazioni, quando sono troppe. (Giallo acceso) Sendiam: Portatori di Segreti. Principalmente viaggiano da una zona all'altra di Eal, per portare dei documenti, con la massima segretezza. (Sabbia)
Volevo sbizzarrirmi un po' ed inventare qualcosa che complicasse la trama. Stiamo entrando dentro la vera introduzione. Ci ho messo un po' a scrivere tutto questo, perché ho scritto e riscritto tantissime volte il capitolo. Ma alcune volte ho perso il documento, altre volte ho proprio cancellato e riscritto tutto quanto. Forse non è scritto in modo perfetto, ma mi serve più a fare pratica. Dopo che a scuola mi hanno distrutta nel dirmi che non so scrivere niente e che non so l'italiano, non ho più avuto il coraggio di mettermi a scrivere. Oggi però, ho avuto voglia di riprovare. E il risultato è quel che vedete.
Eeeeee, lo so. Mi sto dilungando in una sola giornata. Forse dovrei muovere di più la situazione per quanto riguarda il tempo.
Il prossimo capitolo arriverà tra breve. Spero. Quando avrò tempo di aggiornare, lo farò. Intanto grazie mille per aver letto. Qualsiasi critica è ben accetta. Devo riprendermi da mesi ormai. Non scrivevo da parecchio, quindi non è così bello come capitolo. (:
Blizzard.