Bowser Shirine - Bowser Koopa Italian Community

Work in Progress

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 29/1/2012, 18:07     +1   -1
Avatar

our worlds eclipse

Group:
Vice Admin
Posts:
3,148

Status:


NUOVA FANFICTION SCRITTA DA ME CON SERIE INTENZIONI DA PORTARE A TERMINE.
Ok, in bocca al lupo a chi ha intenzione veramente di leggerla. Sarà sicuramente l'ennesima cavolata partorita dalla mia mente. Non è sarà. E' Sara "E'" l'ennesima cavolata partorita dalla mia mente. Dettagli.
Questa storia è ispirata alla storia del mio personaggio del Gdr, Yuyuko spirito santo Seirei. Ci ho messo un po' a scriverla, tutto il sogno è stato senza sottofondo musicale. Per il resto ho ascoltato sempre e comunque questa.
Ok ok, ora vado a sopprimermi. Il titolo è come sempre, senza la minima fantasia. Questa è l'introduzione, buona lettura a tutti e cercate di darmi delle critiche costruttive e non distruttive perchè, se non vi piace, vi attaccate. La storia ce l'ho già tutta in testa quindi dovrete sopportarmi.
Buona lettura!

Intro:

Il cielo è l'unico a guardarmi.
Il vento è l'unico a sentirmi.
Nel buio mi perdo alla ricerca di una luce che mi possa condurre lungo questo lungo corridoio.
Sentimenti, emozioni. Tutte cose mascherate nel corso del tempo. La verità cela le paure e la disperazione dei tempi.
Questo è solo l'inizio, la mia storia è in lavorazione.
Work in progress.



Questo mondo ha visto morire troppe persone. Dov'è il senso di responsabilità di tutti?! Piuttosto che ricevere degli insulti dalla gente del mondo di fuori e che il nostro mondo a parte venga scoperto, preferisco uccidere chi non ha senso del giudizio nel guardare e pensare oltre.
La terra fuori...è soltanto una gabbia di angoscia! Cosa vorranno mai questi abitanti nell'entrare qui, o voler uscire se nonostante tutti gli avvertimenti che possa fare, continuano ad essere curiosi tanto da mettere in gioco la loro vita?
Le persone non sanno fare altro che ferire la gente ed essere ferite.
Sono una di loro. Perché maestro? Perché devo uccidere? Perché esiste la morte?!

-Yuyuko...-

E' un continuo incubo questo. La sofferenza non terminerà mai! Pregare gli dei è inutile, non ascoltano le mie preghiere...

-Yuyuko!-

Lasciatemi stare voi demoni! La mia morte la ricordo fin troppo bene. Non c'è bisogno che qualcuno mi faccia ripetere la scena!
-Eppure, la guerra è l'unica via che hai per poter andare avanti. Se non lotti nella tua vita, anche dopo la morte non avrai ottenuto nulla. Nessuno ha una seconda chance per poter ripetere le proprie azioni. Sono pochi gli animi che hanno possibilità di recuperare tutto quanto e di poter sistemare i conti una volta per tutte con la vita eterna. Loro possono giudicare chi può vivere ed è degno di questo dono e chi, al contrario, deve morire pur sapendo che la sua anima è piena di peccati.-
-Perché è così? Io non voglio vedere soffrire nessuno! Patisco già da sola queste pene!-
-Tu sei nata per uccidere. Se ti opponi al tuo destino, finirai con il cedere alla morte prima che lo possa fare qualcun' altro...-
-Cosa hai intenzione di fare?!-



-Yuyuko, svegliati. Stai avendo ancora lo stesso sogno!

Spalancai gli occhi in preda ad un attacco di panico. Mi capitava solo ogni volta che vivevo quel sogno. Sempre la stessa storia.

-Allora, stavolta sei riuscita a focalizzare chi siano quelle persone del sogno?-
-Non ancora. Ma vorrei tanto che non mi capitasse più...sai, non riesco più ad andare avanti così. Quegli occhi rossi...sono simili ai tuoi, sai Makoto?-
-Dici?-
-Sì, non capita di incontrare nessuno con quegli occhi rossi così brillanti come i tuoi!-
-Smettila Yuyuko San, mi farai arrossire!-
-Non è un male, mi piace il rosso!-
-Davvero?-
-Non lo avrei detto.-
-Alzati ora, pigrona.-
-Pigrona a chi?! Non dovresti essere già a lavoro tu?-
-Ho come primo compito quello di assicurarmi che tu stia bene e che non ritardi, ragazzina.-
-Zitta, hai la mia stessa età!-
-Fuori da quel letto ora, gli altri ci aspettano fuori.-

Ed eccomi. Una solita giornata abituale in cui mi aspettano lavoro, lavoro, lavoro e ancora lavoro.
Oh già, non mi sono presentata. Il mio nome è Yuyuko, Yuyuko Seirei. La mia vera età è un mistero anche per me ma dimostro 14 anni come tanti spiriti che vivono in queste zone. Sono una Youkai, o meglio, uno spirito ancora in erba. Vivo in un piccolo ma enorme tempio alla cima di una delle cascate più alte di Eal. Come ci sia arrivata è un mistero, non l'ho mai capito non ricordando nulla del mio passato. Con me, convivono anche altri spiriti e persone di altre specie, come per esempio, Makoto. Lei è una Han'yō dalle grandi ali nere e una coda appuntita, con una passione esagerata per la fotografia.
Io invece? Non ho segni particolari. Solo uno. I miei occhi cambiano in continuazione colore, a seconda di come mi sento. Nessuno se lo sa spiegare ma è un dettaglio che spicca molto.
Per quanto mi riguarda, sono una ragazza fuori dalla norma dei normali spiriti. Ho doti che nessun altro ha della mia specie. Sono un'ottima arciera come una determinata razza di elfi è. Mi piacerebbe andare a scoprire qualcosa in più del mio passato, ma il mio ruolo me lo impedisce. Io sono la futura guardiana delle porte di Eal, il mondo dove Youkai e umani vivono pacificamente senza generare conflitti. Purtroppo, nessuno è intenzionato a raccontarmi nulla che mi possa riguardare e sfortunatamente, il tempo che passo a praticare e a studiare per migliorare le mie doti mi bloccano la curiosità.

-Dovresti uscire, non sono un grande spettacolo mentre mi cambio.-
-Che c'è, ti vergogni anche della tua migliore amica?-
-No, preferirei che le mie foto in intimo non girassero per tutto il mondo, sai com'è.-
-Dai me ne sto buona buonina in un angolino.-
-No, esci.-
-Altrimenti che mi fai?-
-Una freccia in culo non te la toglie nessuno!-

Con aria minacciosa mi sedetti sul letto e impugnai il mio arco, tendendo la corda e mirando verso Makoto. La sua reazione fu rapida e prevedibile. La vidi rabbrividire e uscì di corsa fuori dalla mia stanza, urlandomi “Un giorno ti beccherò!”
Ed è così. Una giornata come tante. Iniziata come sempre con quella ragazza dalla folta chioma corta nera. Solite minacce di attacchi e foto imminenti. Però non posso lamentarmi. Non sono sola e mi diverto.
Già divertirsi...dovevo sbrigarmi! Era tardi!
Mi vestii di corsa indossando la mia solita tunica bianca con i simboli viola, aggiustandomi poi i miei lunghi capelli violetti. Impugnai il mio arco e uscii di scatto dalla porta della mia stanza gridando “Ehi Makoto! Facciamo a gara a chi arriva prima?”

-,,,Makoto?-
-Tu...idiota!-

La guardai. Era a terra accanto a me. Probabilmente era appoggiata alla porta e l'avevo fatta cadere. Mi guardava imbronciata, ma era tenera da guardare. Metteva dolcezza!

-E poi la pigrona sarei io?-
-Sono solo caduta!-
-Dicono tutti così...-
-Dammi una mano.-

Le porsi delicatamente la mia mano per aiutarla ad alzarsi. Non lo avessi mai fatto.
Due secondi dopo, mi ritrovai a terra vicino a lei che rideva come un'idiota. Io la guardai allibita ma poi iniziai a ridere anche io di gusto. D'un tratto si fermò mentre io continuavo a sorridere e si girò su un fianco per guardarmi.

-Sai, se proprio dobbiamo stare lunghe da qualche parte, preferirei che non fosse il pavimento.-
-Cosa intendi fare?!-

Lei fece un sorriso un po' maligno che mi fece gelare il sangue. La guardai dritta negli occhi e sospirai. Di colpo, mi alzai di scatto correndo verso l'uscita, urlando: “L'ultimo che esce è un fesso!”
Makoto mi gridò qualcosa di incomprensibile e me la ritrovai alle spalle che volava a tutta velocità verso di me. Rideva. Infine, con una spinta, mi buttò fuori dalla porta prima che io potessi passare attraverso e mi ritrovai poco più avanti con la faccia a terra.
Lei era dietro di me, sempre sorridente, che mi osservata. All'improvviso, mi saltò sopra, schiacciandomi a terra. Infine si appoggiò su di me abbracciandomi avanti. Mi ritrovai il suo viso vicino al mio con i suoi occhi che mi guardavano in uno modo dolcissimo. Iniziammo uno scambio di sguardi che sembrava non finire più ma alla fine, notai che la luce del sole era più alta. Con tono tranquillo iniziai a parlarle, interrompendo il gran silenzio della zona.

-Vogliamo andare orsacchiotta?-
-Io orsacchiotta?-
-Sì, sei troppo coccolona.-
-Sono solo in mancanza di affetto dalla mia migliore amica!-
-Alzati.-
-No, ancora cinque minuti.-
-E' già tardi, non vorrai mica che ci scoprano così?-
-Perché no?-
-Sei una cretina, sai?-
-Va bene, andiamo.-

Volammo via, l'una a fianco dell'altra guardando l'alba. Il sole sorgeva lentamente dietro i monti che separano la Cascata degli Spiriti dalle altre aree. I nostri volti erano illuminati dalla luce tenue dei raggi di sole che illuminavano il cielo, colorato di un arancio chiaro misto ad un rosa pallido.
I nostri abiti si muovevano a causa del vento che generavamo. Diedi un'occhiata a Makoto che ricambiò con il suo solito sorriso, infine mi voltai verso il cielo e mi misi a pensare, pensare, pensare.
Pensavo a quel sogno e a quanto potessi essere fortunata ad avere un'amica del genere. Pensavo anche al mio sogno enigmatico e alla motivazione di perché nessuno mi dicesse nulla a riguardo della mia vita passata di cui io non so nulla e di perché non ricordassi assolutamente nulla di tutto. Dovevo solo avere pazienza.
Sospirai mentre un'espressione malinconica dominava sul mio volto. Ero persa nei miei pensieri. Fortunatamente, la ragazza alata richiamò la mia attenzione chiamandomi ed avvicinandosi a me. Mi prese i lati della bocca e li tirò su in modo da formare un sorriso.

-Sorridi, dai.-

Era impossibile non riuscirci con lei. Lei sì che sapeva come tirarmi su di morale ogni volta. Io risi un po' e lei mi guardò contenta.
La vera giornata stava per cominciare. Eravamo quasi arrivate. Prima di scendere ed andare dal nostro maestro, lei mi bloccò prendendomi la mano e mi disse con tono serio, cosa strana da parte sua dato il suo sorriso costante.

-Yuyuko, io sono una tua buona amica, la migliore come dici sempre. Ti prego, se hai qualche problema dimmelo. Non mi piace vederti turbata come poco fa...-

La guardai stupita, era abbastanza raro da parte sua preoccuparsi così. Probabilmente non me ne sono mai accorta.
Scese rapidamente e mi attese davanti ad un enorme portone di un edificio quasi coperto dagli alberi intorno. Mi fece cenno di scendere attendendomi. Continuavo ad osservarla in modo sorpreso. Ero in sovrappensiero ma subito richiamò la mia attenzione urlandomi.

-Ehi bella addormentata, vuoi rimanere lassù in eterno o scendere giù? E' una brutta cosa fare aspettare la gente!-

 
Web  Top
Alexanders
view post Posted on 29/1/2012, 19:03     +1   -1




Ascoltatela con la canzone. Rende meglio.
Carina come trama, lo stile invece è molto bello, e la prima persona ti perdona qualche svarione estetico comunque trascurabile in una fiction di questo tipo. Partiamo dall'inizio, dai.

CITAZIONE
Il cielo è l'unico a guardarmi.
Il vento è l'unico a sentirmi.

Bellissima frase. Rovinata da...

CITAZIONE
Nel buio mi perdo alla ricerca di una luce che mi possa condurre lungo questo lungo corridoio.

Se non c'era la ripetizione era perfetta. Peccato. Continuando col trafiletto iniziale...

CITAZIONE
Sentimenti, emozioni. Tutte cose mascherate nel corso del tempo.

Meglio così:

CITAZIONE
Sentimenti, emozioni. Tutte cose mascherate dallo scorrere del tempo.

Ha lo stesso senso e suona poeticamente meglio. Il resto per me va bene.

CITAZIONE
Questo mondo ha visto morire troppe persone. Dov'è il senso di responsabilità di tutti?! Piuttosto che ricevere degli insulti dalla gente del mondo di fuori e che il nostro mondo a parte venga scoperto, preferisco uccidere chi non ha senso del giudizio nel guardare e pensare oltre.
La terra fuori...è soltanto una gabbia di angoscia! Cosa vorranno mai questi abitanti nell'entrare qui, o voler uscire se nonostante tutti gli avvertimenti che possa fare, continuano ad essere curiosi tanto da mettere in gioco la loro vita?
Le persone non sanno fare altro che ferire la gente ed essere ferite.
Sono una di loro. Perché maestro? Perché devo uccidere? Perché esiste la morte?!

Qua sopra attenzione alla punteggiatura: dopo si mette sempre lo spazio. Per il resto, panico tipico di un incubo descritto molto bene.

CITAZIONE
-Yuyuko...-

Gli spazi: "- Yuyuko... -" Poi fino alla fine dell'incubo tutto bene.

CITAZIONE
-Altrimenti che mi fai?-
-Una freccia in culo non te la toglie nessuno!-

Stona troppo quel "culo" gratuito.

Il resto, mi sembra buono. Lascia presumere un rapporto amoroso che spero continuerai. (parlo seriamente)

Bel lavoro. ^^

 
Top
view post Posted on 29/1/2012, 20:14     +1   -1
Avatar

our worlds eclipse

Group:
Vice Admin
Posts:
3,148

Status:


CITAZIONE (Alexanders @ 29/1/2012, 19:03) 
Ascoltatela con la canzone. Rende meglio.
Carina come trama, lo stile invece è molto bello, e la prima persona ti perdona qualche svarione estetico comunque trascurabile in una fiction di questo tipo. Partiamo dall'inizio, dai.

CITAZIONE
Il cielo è l'unico a guardarmi.
Il vento è l'unico a sentirmi.

Bellissima frase. Rovinata da...

CITAZIONE
Nel buio mi perdo alla ricerca di una luce che mi possa condurre lungo questo lungo corridoio.

Se non c'era la ripetizione era perfetta. Peccato. Continuando col trafiletto iniziale...

CITAZIONE
Sentimenti, emozioni. Tutte cose mascherate nel corso del tempo.

Meglio così:

CITAZIONE
Sentimenti, emozioni. Tutte cose mascherate dallo scorrere del tempo.

Ha lo stesso senso e suona poeticamente meglio. Il resto per me va bene.

CITAZIONE
Questo mondo ha visto morire troppe persone. Dov'è il senso di responsabilità di tutti?! Piuttosto che ricevere degli insulti dalla gente del mondo di fuori e che il nostro mondo a parte venga scoperto, preferisco uccidere chi non ha senso del giudizio nel guardare e pensare oltre.
La terra fuori...è soltanto una gabbia di angoscia! Cosa vorranno mai questi abitanti nell'entrare qui, o voler uscire se nonostante tutti gli avvertimenti che possa fare, continuano ad essere curiosi tanto da mettere in gioco la loro vita?
Le persone non sanno fare altro che ferire la gente ed essere ferite.
Sono una di loro. Perché maestro? Perché devo uccidere? Perché esiste la morte?!

Qua sopra attenzione alla punteggiatura: dopo si mette sempre lo spazio. Per il resto, panico tipico di un incubo descritto molto bene.

CITAZIONE
-Yuyuko...-

Gli spazi: "- Yuyuko... -" Poi fino alla fine dell'incubo tutto bene.

CITAZIONE
-Altrimenti che mi fai?-
-Una freccia in culo non te la toglie nessuno!-

Stona troppo quel "culo" gratuito.

Il resto, mi sembra buono. Lascia presumere un rapporto amoroso che spero continuerai. (parlo seriamente)

Bel lavoro. ^^

E io che mi aspettavo una cosa che mi avrebbe distrutto tutta la fiction LOL!
Anyway, magari la edito con i tuoi consigli, grazie :sisi: .
E quel "culo" è per mostrare tutta la mia grazia. ♥
Grazie mille, il rapporto Yuri vorrei solo farlo intendere all'inizio...più avanti posso fare un pensierino all'esplicito ma posso solo anticipare che continuerà (: .
 
Web  Top
Alexanders
view post Posted on 29/1/2012, 20:25     +1   -1




CITAZIONE (»Blizzard` @ 29/1/2012, 20:14) 
CITAZIONE (Alexanders @ 29/1/2012, 19:03) 
Ascoltatela con la canzone. Rende meglio.
Carina come trama, lo stile invece è molto bello, e la prima persona ti perdona qualche svarione estetico comunque trascurabile in una fiction di questo tipo. Partiamo dall'inizio, dai.

CITAZIONE
Il cielo è l'unico a guardarmi.
Il vento è l'unico a sentirmi.

Bellissima frase. Rovinata da...

CITAZIONE
Nel buio mi perdo alla ricerca di una luce che mi possa condurre lungo questo lungo corridoio.

Se non c'era la ripetizione era perfetta. Peccato. Continuando col trafiletto iniziale...

CITAZIONE
Sentimenti, emozioni. Tutte cose mascherate nel corso del tempo.

Meglio così:

CITAZIONE
Sentimenti, emozioni. Tutte cose mascherate dallo scorrere del tempo.

Ha lo stesso senso e suona poeticamente meglio. Il resto per me va bene.

CITAZIONE
Questo mondo ha visto morire troppe persone. Dov'è il senso di responsabilità di tutti?! Piuttosto che ricevere degli insulti dalla gente del mondo di fuori e che il nostro mondo a parte venga scoperto, preferisco uccidere chi non ha senso del giudizio nel guardare e pensare oltre.
La terra fuori...è soltanto una gabbia di angoscia! Cosa vorranno mai questi abitanti nell'entrare qui, o voler uscire se nonostante tutti gli avvertimenti che possa fare, continuano ad essere curiosi tanto da mettere in gioco la loro vita?
Le persone non sanno fare altro che ferire la gente ed essere ferite.
Sono una di loro. Perché maestro? Perché devo uccidere? Perché esiste la morte?!

Qua sopra attenzione alla punteggiatura: dopo si mette sempre lo spazio. Per il resto, panico tipico di un incubo descritto molto bene.

CITAZIONE
-Yuyuko...-

Gli spazi: "- Yuyuko... -" Poi fino alla fine dell'incubo tutto bene.

CITAZIONE
-Altrimenti che mi fai?-
-Una freccia in culo non te la toglie nessuno!-

Stona troppo quel "culo" gratuito.

Il resto, mi sembra buono. Lascia presumere un rapporto amoroso che spero continuerai. (parlo seriamente)

Bel lavoro. ^^

E io che mi aspettavo una cosa che mi avrebbe distrutto tutta la fiction LOL!
Anyway, magari la edito con i tuoi consigli, grazie :sisi: .
E quel "culo" è per mostrare tutta la mia grazia. ♥
Grazie mille, il rapporto Yuri vorrei solo farlo intendere all'inizio...più avanti posso fare un pensierino all'esplicito ma posso solo anticipare che continuerà (: .

Ma no, già ti avevo detto che mi era piaciuta. Manca una parte della critica che alla fine mi è sembrata inutile, quindi ho stringato x) ESPLICITO ESPLICITO ESPLICITO :fg:
 
Top
view post Posted on 4/2/2012, 23:38     +1   -1
Avatar

our worlds eclipse

Group:
Vice Admin
Posts:
3,148

Status:


Pervertito, Ale. LOL Ecco a voi il primo capitolo che mi ha fatto avere un sacco di problemi. L'ho dovuto scrivere due volte e cambiare una marea di frasi, in più un sacco di cose sono inventate o tirate giù alla cavolo per mancanza di nomi e di fantasia. Bon, spero vi piaccia, ignorando errori ed orrori. :DD

Capitolo I:



-Non è carino fare attendere qualcuno, sai?-
-Scusami Makoto San, sono stata impegnata con il lavoro!-
-Potevi almeno avvertire...mi stavo preoccupando per te...-


Tutte queste parole mi stavano tornando in mente dopo la sua frase che mi aveva svegliata dal mio stato di sovrappensiero. Mi ero ricordata di quella sera di poco tempo prima in cui ritardai ad un incontro con lei.
Non sono molto elegante facendo in questo modo.
Scesi piano piano da Makoto che, nell'attesa, si era messa a scattare delle foto qua e là. Al mio arrivo, ne fece una anche a me.

-Questa la chiamerò “La Ritardataria dell'anno”!-
-Ah ah, simpatica.-
-Vero eh?-
-Sì sì.-
-Ovviamente io sono simpatica, non sarei Makoto Mangetsu!-
-Poco vanitosa come sempre eh?-
-Shh.-

Si avvicinò a me e mi mise un dito sulle labbra per farmi azzittire. Io mi sentii arrossire un po', ero imbarazzata. Non lo aveva mai fatto.
Improvvisamente lei avvicinò il suo volto al mio come se volesse osservarmi meglio. Mi guardava fissa, come se avessi qualcosa che non andava.
Alla fine si decise a fare la sua mossa e mi fece una foto, iniziando a sogghignare.

-Cosa c'è di divertente?-
-E' un evento raro vederti arrossire!-
-Eh?! Non sono rossa!-
-Ah no? Sei un peperone, guardati!-
-F-faremo tardi, sbrigati ad entrare!-
-Eeeh? Fino a poco prima eri tu la ritardataria! Non mollarmi il tuo ruolo!-

Finalmente, dopo un continuo battibecco, entrammo in quel grande edificio unito alla roccia. Era il centro principale di riunioni di informazioni, il cosiddetto comune. Ogni mattina era la nostra prima meta e controllare cosa avessimo da fare. Non abbiamo mai studiato tantissimo, la pratica regnava in quelle cascate. Makoto aiutava spesso alla caccia di notizie scattando foto e chiedendo in giro. Era raro che le venisse chiesto di muoversi in altre aree di Eal essendo ancora una giornalista in erba.
Al contrario, io ero sottoposta a continui sforzi ogni giorno che comprendevano il duro allenamento, l'esercitazione dell'energia e lo sviluppo dei sensi. Mi rendeva triste non poter mai incontrare nessuno durante il giorno, soprattutto perché ero costretta a sottostare a questi esercizi fino alla sera tardi, difficilmente tornavo presto. Il solo pensiero di essere più libera mi rendeva il lavoro meno pesante.
-Sei sicura che sia già così tardi? E' ancora deserto...-
-Avevo solo voglia di poter stare un po' più tempo con te.-
-Potevi anche dirmelo, io sto morendo di sonno.-
-Dai, non puoi lamentarti!-

Makoto mi guardò con una faccia dolce e triste nello stesso momento, era come un bambino imbronciato. I suoi occhi rossi brillavano, aveva cambiato subito stato d'animo. Sembrava volesse implorarmi di stare con lei.
Sospirai guardandola, era proprio una ragazza divertente.
Le presi una guancia e gliela tirai iniziando a ridere.

-Sei pacioccosa.-
-Lo so, tu lo sei di più!-
-Smettila, o arrossisco di nuovo.-
-E' quel che voglio. Dai, per ingannare il tempo, accompagnami a casa, ho dimenticato i miei occhiali.-
-Tu porti gli occhiali e non me lo hai mai detto?-
-Mi servono solo per leggere, oggi dovrebbero toccarmi i testi per degli avvisi.-

Mi prese per mano e mi strattonò fuori, partendo a tutta velocità a volare. La stavo per bloccare ma mi lasciai trascinare dalla sua rapidità, prendendo a fluttuare anche io. Non appena raggiunsi la sua velocità, lei rallentò.
La guardai un po'. I suoi occhi rossi brillavano alla luce del sole scarlatto che stava sorgendo ancora da molto mentre i suoi capelli corti si muovevano dolcemente mossi dalla brezza mattutina fresca. Un brivido di freddo mi attraversò la schiena facendomi tremare per un momento. Faceva un po' freddo di mattina ma qualche ora dopo il tempo sarebbe diventato più caldo. Non mi preoccupavo però, stavo bene. Per una volta però, fu un caso strano che Makoto non stesse parlando. Ero tentata a chiederle la motivazione ma preferii rimanere in silenzio. La grande tranquillità delicata di quella zona rendeva l'atmosfera dolcissima.
Le cascate di acqua che saliva e scendeva risuonavano nel silenzio mentre il rumore degli alberi mossi dal vento, davano un tocco rilassante a tutto ciò che era in giro.
D'un tratto però si fermò di scatto e mi chiese con un tono bizzarro: “Ehi ehi, sei preoccupata per me? Oggi sono molto pensierosa, scusami se non parlo moltissimo come sono solita fare. Vieni con me, ho voglia di portarti anche in un altro posto!”
Il suo volto però sembrava preoccupato, come se avesse qualcosa che non andava. Se però diceva di stare bene, io non potevo che non crederle. Infondo non posso insistere a sapere qualcosa che non dovrei.
Così, Makoto si gettò in picchiata verso casa sua prendendomi per una manica. Due secondi dopo esatti, ci ritrovammo entrambe a terra. O quasi.
Io ero a terra con la faccia spiaccicata al terreno che tossivo e tossivo mentre lei era a fianco a me, sorridente e perfettamente in piedi. Era come se mi mancasse l'aria. Il mio unico pensiero in quel momento era "Ma quanto è veloce?!".
Mentre io cercavo inutilmente di alzarmi, lei mi guardò con la sua solita aria divertita e mi chiese allegramente:- Ehi, non sapevo ti piacesse abbracciare il terriccio!-
Io risposi immediatamente rimanendo con il mio volto a terra con poca aria:- Oh guarda, sarebbe il mio unico amore ma poi una certa persona sarebbe gelosa.-
Nacque così l'ennesimo battibecco ridicolo.

-Io gelosa?-
-Sì tu. Mi sbaglio?-
-Non potrei mai esserlo! Cosa farei poi quando ti sposerai un giorno?-
-E tu già pensi così in avanti? Aiutami ad alzarmi, sono stata già troppo a terra oggi!-
-Pigra, ho detto tutto.-
-E' colpa tua se sono qui spiattellata.-
-Sono andata troppo veloce?-
-Giusto un pochino.-
-Alzati da terra o faremo tardi!-
-E' prestissimo, perchè mi hai svegliata un'ora prima?!-
-Avevo voglia di passare più tempo con te.-

La guardai allontanarsi. Si era già avvicinata all'enorme portone di casa sua che era già aperto, mentre i suoi genitori erano sull'entrata. Prima di entrare di corsa mi urlò:- Hai intenzione di entrare?-
Io cercai di alzarmi, inutilmente. A quel punto sentii una folata di vento tirarmi su e Makoto poco distante da me. I suoi occhi rossi sul marroncino mi osservavano mentre la sua espressione in volto era particolare, come se avesse intenzione di fare qualcosa di strano, infine, parlò con molta calma.

-Se avevi bisogno di aiuto bastava dirlo.-

Le lanciai un'occhiata perplessa mentre tornavo finalmente con i piedi a terra e le dissi con tono sarcastico:- Un aiutino lo avevo pure chiesto.-
Non avevo mai visto questa sua azione, nè tanto meno mai provato una sensazione simile. Quel getto d'aria che riusciva a controllare era un qualcosa di sensazionale. Era tiepido, era come se ti stessero accarezzando. Avevo la pelle d'oca. Nonostante fossi uno spirito, il mio corpo ha ancora tutte le proprietà di essere umano. Mi chiedevo sempre perchè fossi così e non una semplice ragazza. L'unica cosa che sapevo, era che il mio futuro compito sarebbe stato importante e che il mio passato lo era altrettanto. Ci doveva essere una ragione se nessuno non mi aveva mai detto nulla a riguardo, ed era mia intenzione scoprirla.
Makoto mi fece cenno di seguirla e, mentre quella folata di vento finiva di reggermi, io iniziai a camminare avanti per raggiungerla. Mi attendeva impazientemente, aveva l'aria di andare molto di fretta. Mi prese per mano e corse dentro casa, sbattendo il portone. Non ebbi nemmeno il tempo di salutare suo padre e sua madre che già mi ritrovavo in camera sua, circondata da un gran disordine e foto sparse, appese per i muri, insieme ad articoli di giornale.
Era come ritrovarsi nel paese delle meraviglie. Ero spaesata nella sua enorme stanza. Dei rumori però, distolsero la mia attenzione dall'ambiente e la fecero ricadere sulla mia amica, intenta a tirare oggetti all'indietro, solo per cercare i suoi occhiali. Emetteva come dei versi animali, ma si capiva chiaramente che borbottava: " Dove diavolo li avrò messi?". D'istinto mi avvicinai a lei e le chiesi con tono dolce:- Posso darti una mano?-
Mi guardò sorpresa e disse normalmente:- Tu che parli con un tono così dolce dopo un inizio brusco di giornata è un caso raro. Hai davvero intenzione di fare crollare i nostri confini con tutto quel che hai già fatto?-
-No, non è mia intenzione. Mi comporto solo in un modo migliore del solito!-
-Strano da parte tua. E' successo qualcosa?-
-Nulla.-
-Sicura? Comunque sì, dammi un'aiutino, non ricordo dove li ho appoggiati l'ultima volta...-
Annuii e iniziai a cercare anche io. Notai qualcosa che brillava, appoggiata ad una mensola della finestra. Erano gli occhiali. Gioiosa esclamai:-Ehi Makoto, credo di averli trovati!-
Feci per prenderli. L'unica cosa che presi era la sua mano che era scivolata prima sull'oggetto. Ci guardammo per un istante e iniziammo a ridere come facevamo sempre, ignorando il nostro leggero rossore sui nostri volti. Lei si mise un momento gli occhiali e guardandomi mi chiese:- Come mi stanno? E' la prima volta che dici di verdermici.-
Risposi con la massima sincerità:- Ti stanno davvero bene, ti rendono carina.-
A quel punto, uscimmo da quel campo di foto e cartacce sparse per la stanza e ci avventurammo fuori, correndo nuovamente verso l'uscita di casa sua.
Una voce possente ci fermò prima di uscire. Era il padre di Makoto, Shirou. I suoi occhi neri ci scrutavano dall'alto in basso, causando un lieve imbarazzo. Infine, sfoderò un sorriso ancor migliore di quello della mia amica e ci augurò buona giornata.
Prima che potessimo ringraziarlo a dovere e con educazione, udii Makoto urlare "Grazie mille papi, anche a te!" e ricominciò a strattonarmi per una manica, ricominciando a volare rapida come poco prima. Mi girava la testa.
Cercando di farla rallentare, mi avvicinai a lei e le chiesi con la massima calma se potesse frenare i nervi.

-Hai paura di andare così veloce?-
-No, è solo che io devo tenere le energie, oggi mi tocca il solito allenamento!-
-Hai un senso del dovere davvero molto spiccato.-
-Sei tu che sei una sfaticata.-
-Non lo sono.-
-Lo sei. Rallenta!-
-Nah, non faremo in tempo. Avanti, farò una cosa che non ho mai fatto.-
-Non faremo in tempo per cos...-

Improvvisamente le sue braccia mi circondarono la vita e lei partì sparata tenendomi stretta. Un brivido mi passò per la schiena. Un'altro ancora. Quella mattinata era diventata davvero movimentata, ed ero sveglia da poco. Mi lasciai trasportare, chiudendo un po' gli occhi e abbracciandola anche io, in modo da potermi riposare un po'. Makoto si era accorta della mia stanchezza, quindi rallentò un po' la sua cosa. L'atmosfera era diventata dolcissima, mentre il sole era completamente sorto. Io ero beatamente appoggiata sulla sua spalla, semidormiente. Sbadigliavo, mi stavo rilassando molto. Avevo perso la condizione del tempo. L'ultima cosa che sentii prima di crollare dal sonno erano le parole della mezza youkai sussurate:- Riposati pure Yuyuko, per il tempo che ci rimane prima che noi possiamo allontanarci l'una dall'altra anche quest'oggi, puoi tranquillizzarti un momento. Ci siamo quasi.-
Finalmente un po' di pace. Mentre Makoto mi teneva in braccio, la sentii sedersi da qualche parte mentre teneva la testa bassa a causa della luce. Io, assonnata com'ero, non riuscivo ad aprire gli occhi e mi dovetti girare meglio verso di lei per poter finalmente, tornare alla mia normale vista.
Mi stiracchiai un po' e le chiesi come una bambina:- Dove ci troviamo?-
Makoto mi sorrise e mi fece cenno di guardare altrove, o meglio, intorno a me. Eravamo in cima ad un pilastro di roccia piuttosto grande che permetteva l'osservazione di tutto il paesaggio delle Cascate degli Spiriti. Ero stupita.

-E' meraviglioso.-
-Eh già.-
-Quando lo hai trovato questo posto?-
-A dir la verità non ricordo. Ero piccola, venivo a giocare qui quando ero sola o avevo bisogno di stare per i fatti miei. Non ho mai avuto occasione di mostrartelo, quindi questa mattina ho preso l'iniziativa di venire da te prima.-
-Ora capisco.-

Il panorama era magnifico e il rumore delle cascate assieme al canto degli uccelli rendevano l'atmosfera tranquillissima. Non avevo voglia di muovermi.
Soffiava una leggera brezza tiepida che rendeva pacifico tutto quanto. Avrei voluto fermare il tempo. Ero ancora stretta a Makoto, che non aveva voglia di lasciarmi. Rimasimo lì sedute per qualche minuto ma ci toccò tornare alla normalità quando udimmo i primi rumori di attrezzi da lavoro in giro. Era segno che l'ora del lavoro era arrivata. Con tristezza ci alzammo lentamente lasciando l'abbraccio.
Prima che potesse alzarsi in volo, mi tuffai nuovamente tra le sue braccia in segno affettivo. Sapevo che era triste per il fatto che non potessimo passare molto tempo insieme, quindi agii di conseguenza.

-Stasera possiamo tornare a casa insieme e magari passare nuovamente di qui, che ne dici?-
-E' una buona idea. Tu vedi di sbrigarti con le tue faccende, io mi allenerò con la massima serietà.-
-Tu seria?-
-Pensa per te!-

Fecimo l'ultima sonora risata prima di poter andare nuovamente via. Ci avviammo verso l'area lavorativa, già attiva a quell'ora, volando nel cielo azzurro di Eal con un po' di calma, stranamente!

 
Web  Top
Alexanders
view post Posted on 4/2/2012, 23:46     +1   -1




Mi piace veramente tanto come capitolo, si trattasse di una fiction d'azione avrei qualcosuccia da criticare, ma è un racconto semierotico che mi affascina troppo :asd: Complimenti!
 
Top
view post Posted on 5/2/2012, 12:05     +1   -1
Avatar

our worlds eclipse

Group:
Vice Admin
Posts:
3,148

Status:


CITAZIONE (Alexanders @ 4/2/2012, 23:46) 
Mi piace veramente tanto come capitolo, si trattasse di una fiction d'azione avrei qualcosuccia da criticare, ma è un racconto semierotico che mi affascina troppo :asd: Complimenti!

MA CHE LOL, Per il porno devi aspettare, l'ho detto :rofl: .
Azione ci sarà, ho in mente una cosa ben chiara e lunga e complessa e bla bla bla. LOL
Grazie mille comunque, mi fa piacere che ti piaccia (:
 
Web  Top
view post Posted on 5/2/2012, 16:08     +1   -1
Avatar

Re Boo

Group:
Mod
Posts:
2,653

Status:


Finalmente sono riuscita a leggere la fiction, LOL.
Oh che bella, Blizz! Mi piace, :3 .
E' molto particolare, però fantastica.
Scrivi il prossimo capitolo, ho voglia di leggerlo!
 
Top
view post Posted on 20/5/2013, 17:38     +1   -1
Avatar

our worlds eclipse

Group:
Vice Admin
Posts:
3,148

Status:


Dan dan. Dopo oltre un anno, aggiorno finalmente. Chiedo scusa, ma ho avuto diversi problemi con la scuola, e sto trovando del tempo per scrivere.
chiedo scusa ad ale e ai pornofag di turno, ma in questo capitolo non c'è niente di particolarmente spinto, arriverà il momento, tranquilli.
Detto questo, buona lettura!+

Capitolo II:



Anche se il suo silenzio era piuttosto raro e, devo ammettere, piacevole, era troppo strano e ciò rendeva il volo troppo inquieto. Mi sentivo ansiosa.
Makoto sembrava parecchio preoccupata, per qualcosa che non riuscivo a capire.
Il mattino roseo ed il fresco vento mattutino, rendevano l'atmosfera piuttosto calma, molto a contrasto con il carattere della mia compagna.
Presa da un attimo di agitazione, piombai davanti a lei, cercando di incrociare il suo sguardo.

-Makoto, che ti prende? Sei troppo silenziosa. Mi sembri anche schiva. Non è da te.-
Inutile dire che il mio tentativo di avere un contatto visivo con lei fallì miseramente. Rimaneva voltata da un lato, verso la luce del sole abbagliante. Sembrava aver perso ogni contatto con il mondo.
Prese fiato, cercando di rimanere con il suo tono allegro e spensierato.
-Non è nulla. Stai tranquilla.-
-Non è vero. Sei nervosa.-
-Sto bene.- rispose, cercando di dare un minimo di convinzione.
-Non mi fido.-
-Dovresti.-
Mi spinse di lato, e volò via, da sola. Una lacrima finì sulla mia guancia. Qualcosa davvero non andava. La osservai allontanarsi da me. Ero rimasta senza parole.
Raggiunsi pochi minuti dopo pensierosa, il gruppo con cui mi esercitavo tutto il giorno, formato da Kylian, l'elfo della luce, Shier, una demone semplice poco più grande di me e Bastion, uno spirito dai grandi muscoli possenti, incaricato di farci esercitare. Mi stavano aspettando con ansia. Non appena mi videro arrivare, mi urlarono in coro:- Era ora, Seirei! Che fine avevi fatto? Non ha suonato la sveglia?-
Ma miei pensieri erano rivolti solo a Makoto. Non mi ero mai preoccupata tanto.
Perché si stava comportando in quel modo? Non ne aveva ragione...
-Yuyuko.-
Sapevo che aveva un carattere strano, ma non riuscivo a capire dove fosse finita tutta la sua allegria e dove avesse messo la sua costante felicità. Lei, una ragazza spensierata, da un carattere così forte e travolgente da farti dimenticare ogni cattivo pensiero o ricordo. Non era possibile.
-Yuyuko, cos'hai oggi?-
-Eh?-Una voce mi risvegliò, facendomi sobbalzare.
Ero così in sovrappensiero, da non aver nemmeno salutato i miei compagni. Non mi era mai capitato prima di allora di essere così preoccupata.
La fresca acqua della grande cascata alle nostre spalle scorreva rapida. Era l'unica cosa ad interrompere quell'imbarazzante silenzio che si era appena creato. Non riuscivo a farmi uscire le parole di bocca. Desideravo solo sbrigarmi e raggiungere la mia amica.
Volevo capire il senso di quelle lacrime.
-Ciao ragazzi...- balbettai.
-Yuyuko, oggi sembri...diversa. E' successo qualcosa?- si fece avanti Kylian.
-Già piccola, cosa...cosa hai fatto?- intervenne Shier.
-Nulla ragazzi. Non è niente. Non vi preoccupate.- risposi. -anzi, vorrei solo sbrigarmi oggi. E' possibile? Non mi sento molto bene.- cercai di inventare una scusa.
-Ah, vuoi sbrigarti con il lavoro eh?- fece Bastion.
-Mi piacerebbe. Muoviamoci.- tagliai corto.
E mentre mi stavo avviando, insieme a tutti gli altri, una mano mi bloccò per una spalla. Shier.
-Stai tranquilla, qualunque cosa sia successa. Se vuoi, puoi parlarne con me.- mi rassicurò.
-Nah, non c'è problema. Grazie comunque.-
E con un balzo, mi ritrovai per aria. Volevo solo finire il prima possibile.


-No, non ci siamo Yuyuko. Devi impegnarti di più. Si può sapere cosa ti prende oggi?-
Tiro con l'arco. Sono sempre stata la più brava. Ma quel giorno, ci mancò poco che colpii un animale di passaggio, a metri e metri di distanza. Sbuffai.
-L'ho già detto Bastion. Non mi sento un granché bene.- farfugliai, guardando in alto il cielo.
-Sì ma oggi stai davvero esagerando.- ribatté.
-Bastion, non te la prendere- mi difese Shier -capita a tutti di avere dei giorni no, non trovi?-
-Sarà, ma non accetto questo atteggiamento ai nostri corsi. Vi ho mai parlato della vostra importanza? Siete il futuro della difesa del nostro regno, e se non siete preparati al peggio, nessuno vi salverà. Avete davvero intenzione di avere il peso di tutte le morti eventuali? Desiderate così tanto rimpiangere la vita altrui? Bene, io no. Non vi permetto di essere distratti. Ho la responsabilità di farvi crescere come guerrieri di alta classe.-
Sapeva solo brontolare.
-Santo Shinigami, datti una calmata colosso.- disse Kylian, scoccando una freccia nella sua direzione, come avvertimento.
-Ehi ma che cazzo combini? Ti ha dato di volta il cervello? Lo sai sì che queste armi sono più pericolose di quel che sembrano?!- tuonò Bastion.
-Ragazzi...- cercai di intervenire.
-E tu calmati, cazzo. La ramanzina ce l'hai fatta troppe volte. Mi sto stancando. Non ho voglia di stare a sopportarti tutto il dì, ogni fottuto giorno. Sai solo brontolare, ti interessa unicamente la tua reputazione.- continuò l'elfo.
-Ragazzi, smettetela...- dissi osservandoli allibita.
-Ci risiamo. E ora chi li ferma più? Andranno avanti a lungo.- sbuffò la demone, cercando di mettersi tra i due, immersi tra le urla e gli insulti.
-Forza ragazzi, piantatela. Sembrate due bambini.-
-Bambini a chi, troia?!- urlò Kylian.
Esausta, urlai anche io con tutto il fiato che avevo:- Volete smetterla?! Litigate puntualmente per cose inutili. Vorrei tanto sapere che cazzo avete oggi tutti quanti. Prima Makoto, ora voi...-
-Ah, allora c'entra quella ragazza corvo? Ti fai influenzare troppo, piccina.- disse con tono disprezzante il maestro.
-Ti crea problemi?- chiesi semplicemente.
-Sì. Ti fa perdere la concentrazione. Non dovresti perdere tempo a stare dietro ad una ragazzina come lei, capace solo di mettere due parole in croce per scrivere. Trovati altri amici, più forti. Devi pensare alla lotta te. Non ai sentimenti.-
Quelle parole mi trafissero il cuore. Lo guardai dritto negli occhi, fulminandolo con lo sguardo. Non doveva dire una cosa simile. Non avevo neanche le parole per commentare. L'unica cosa che sapevo, era che avevo la forte tentazione di scagliargli contro una freccia in pieno petto.
E così feci. Ma lui la deviò con una facilità unica, alzando una forte folata d'aria con un semplice gesto della mano.
-Sei solo una bambina. Hai ancora così tanto da imparare... non sei ancora pronta ad affrontare un simile compito...-
Volai via, con le lacrime agli occhi. Non ero solita piangere. Ma quelle parole mi avevano davvero distrutta. Bastardo.
Non avevo idea di dove stessi andando. Desideravo solo stare da sola e sfogarmi. Il vento mi scompigliava i capelli lunghi, mentre i miei occhi viola erano pieni di lacrime, le quali volavano insieme a me. La mia tunica bianca svolazzava in modo impetuoso.
D'un tratto mi fermai davanti ad una roccia altissima. Presa da un attacco di rabbia, lanciai qualcosa.
Era energia e non me ne ero neppure accorta.
Delle piccole sfere di energia volarono verso quella piccola montagna, abbattendosi contro questa.
Non mi era mai successa una cosa simile.
-Orco youkai.-
Notai che le mie mani emanavano una strana aura azzurra brillante. Era una luce debole, ma allo stesso tempo era forte. Era calda. Incandescente. Le mie mani bruciavano. Ma non faceva male.
Avevo aperto un varco nella montagna. Sembrava una grotta. Ma non era questo il problema.
Non riuscivo a fermare quell'energia. Continuavo a sparare quelle sfere, senza controllo. Ero spaventata. Gridai in preda al panico. Ad un tratto mi sentii mancare le forze.
E poi un botto. Il buio.

----------



-Makoto. Devi essere forte.-
-Signora...mi sento in dovere di proteggere la mia amica. Non credo sia pronta per affrontare un compito simile.-
-Ma ci sarai tu a proteggerla.-
-Non credo di essere forte abbastanza. E' sicura di volerla mandare in una missione così pericolosa? E' ancora agli inizi.-
-Ha un grande potenziale. Ce la farà. Non devi preoccuparti. Ora, fammi un favore. Vai a prendere dei documenti alla biblioteca del tempio Gakuro. C'è il saggio Denit ad attenderti. Sono delle pergamene che contengono segreti da decifrare.-
-Ma...non dovrebbe andarci un Sendiam? Io sono una Koinin*. Dovrei stare dietro a Yuyuko...-
-Oggi, i Sendiam abili sono già in missione. Visto che in quanto a velocità e cautela, voi Koinin siete abili quanto i Sendiam*, allora ho bisogno del tuo aiuto. Yuyuko dovrebbe essere agli allenamenti, sotto l'occhio vigile di Bastion.-
-Io non mi fiderei così tanto di quel tipo. Yuyuko se ne lamenta sempre.-
-Non possiamo farne a meno. Devi muoverti. Poi potrai andare a controllarla.-
-Agli ordini, signora...-
-Ah Makoto. Un'ultima cosa.-
-Sì?-
-Yuyuko non sa il tuo segreto. Vero?-
-No signora.-

Presi il mio mantello nero ed uscii chiudendo la porta alle mie spalle. Andai verso un'altra stanza, dove erano sistemati degli specchi e degli abiti. Presi una tunica nera, cercai di adattarla alle mie ali.
Mi dipinsi il volto con una pittura arancione. Un simbolo. “Kaihòen”. Nella lingua degli spiriti antichi della regione, significa “messaggio”.
Era un segno che lasciava riconoscere gli Hòninem. Un gruppo segreto incaricato di fare da messaggero tra le organizzazioni. Generalmente portavamo documenti da un luogo ad un altro. Alcuni di noi dovevano occuparsi dei lavori sporchi. Altri dovevano addirittura uccidere per conto dei capi. E ci riconoscevamo tutti a seconda del colore del segno. Color sabbia, erano i portatori di segreti. Giallo acceso, degli aiutanti dei primi. Arancio, gli incaricati di proteggere una persona che nasconde dei misteri. Mentre rosso, beh. Erano gli assassini. Quale colore migliore per rappresentare gli omicida a sangue freddo?
Sospirai.
-Sarebbe il ruolo perfetto per me. Se solo non dovessi occuparmi di Yuyuko.
Oh Yuyuko... vorrei tanto che tu sapessi chi sono veramente. Ma ci vorrà del tempo. Odio tenerti nascoste tutte queste cose.-
Mi infilai il mantello, coprendomi il volto con un cappuccio. E di corsa, uscii dall'edificio, volando via, tra i paesaggi del Regno degli Spiriti.
-Non devo lasciarmi andare ai sentimenti. Non posso. Ci aspetta un compito troppo grande, Yuyuko. Stai attenta. Fallo per me.-

----------



-Hai fatto un bel casino...che razza di poteri hai?-
Delle voci.
-Dobbiamo risvegliarla. Non possiamo perdere altro tempo. Credo sia una protetta.-
-Da cosa lo capisci, scusa?-
-Dalle cose che ha fatto poco fa. Tutti quelli con il potenziale nascosto, devono essere dei protetti. Ma è strano. Per essersi spinta fin quaggiù, deve essere successo qualcosa di particolare. Altrimenti mi chiedo dove sia finito il suo Koinin.-
-Mi piacerebbe scoprire chi è l'incapace che l'ha lasciata sola. E' ridotta male.-
Non riuscivo a comprendere di chi fossero quelle voci. Non le avevo mai sentite. I miei muscoli erano paralizzati. Non riuscivo neppure a focalizzare cosa mi fosse successo poco prima.
-Dovremmo aiutarla.-
-Perché mai? Dovrebbe pensarci il Koinin.-
-E se non sapesse cosa è successo?-
-Sarebbe da segnalare subito alla Shemizu* più vicina.-
Cercai di aprire gli occhi.
-Mmh...che diavolo state dicendo...chi è questa She...cosa...- brontolai.
-Cazzo, non sono mascherato. Non devo farmi riconoscere!-
-Muoviti, vai a prendere la tua maschera. Non possiamo essere visti.-
Guardai davanti a me. Un ragazzo da un segno color cremisi sul volto era davanti a me. Abito nero, tentava di coprire il suo volto.
-Cazzo, corri! Mi ha visto il volto!- urlò il tipo sopra di me.
-Cos'è tutta questa segretezza?- chiesi.
-Tu non mi conosci. Tu non mi hai mai visto.- disse frettolosamente, mentre sentivo l'altro arrivare.
-Non ti preoccupare.- lo rassicurò il secondo tipo -Sono uno specialista nel campo delle illusioni. Le faccio dimenticare tutto.-
-Curala prima. E poi fuggiamo. Non possiamo trattenerci oltre. Devo andare a fare...il mio lavoro.-
-Non possiamo abbandonarla. Siamo nell'area proibita. Siamo qui solo per incontrare il sommo Gi--
-Zitto. Non parlare ancora.-
Non riuscivo a capire niente di quel discorso. Chi erano quei due tipi? Area proibita?
Mi sentii avvolgere da un'aura verde. Questa mi aveva fatto tornare in mente quello che avevo fatto poco prima. Era simile all'energia che ho invocato poco prima. Ma era piacevole, e fresca. Mi stavano tornando le forze.
-Cosa...sta-- fui bloccata dalla mano del tizio dal simbolo rosso in faccia.
-Silenzio. Ora dimmi. Sai già chi è il tuo Koinin?- mi chiese.
-Il mio...cosa?- risposi.
-Zyam, non dovrebbe neppure conoscere quel termine. Sono pochi quelli che conoscono i propri protettori.-
-Aspetta, cosa? Io, bisogno di un protettore? Koi..glin...zin...Koi cosa?!-
-Te lo avevo detto.-
-Zitto ancora, Laeir. Devo sapere di più. Ho bisogno di un Geanit*.- ordinò, quello che doveva chiamarsi Zyam.
-Le pergamene del richiamo sono nello zaino.-
-Codice di Jeawer?-
-E' tutto nello zaino.-
Non capivo nulla. Restavo in silenzio, osservandoli con attenzione. Entrambi avevano un atteggiamento cauto. Sembrava che non volessero essere scoperti da qualcosa. O qualcuno. Alzai gli occhi al cielo. Si stava oscurando. Di lì a poco avrebbe cominciato a piovere. E io non sapevo neppure dove fossi finita.
Non avrei dovuto scappare infuriata dagli allenamenti di Bastion. Ma quel tipo mi dava proprio sui nervi. L'odio è una brutta bestia.
I due tipi continuavano a parlare, come se niente fosse, mentre io ormai ero di nuovo assorta nei miei pensieri. Così assorta, che non mi ero accorta di stare parlando ad alta voce.
-Makoto. Perché quelle lacrime stamattina?-
-Uh?-
I due tipi mi guardarono con aria interrogativa.
-Hai davvero detto...Makoto?- mi chiese uno dei due.
-Sì, perché?- risposi lanciando uno sguardo stupito.
-Che sia Mi...- cominciò uno.-
-Credo proprio di sì. Nessun altro ha quel nome oltre a lei.- concluse velocemente il secondo.
-Di che diamine state parlando voi due?!- scattai in piedi, in preda alla curiosità.
-Niente. Rimani dove sei. Devo finire di curarti.- tagliò corto Laeir.
Qualcosa non andava. Chi erano quei due? Che cosa mi era successo poco prima?
Che c'entra Makoto con tutto questo? Perché erano stupiti?
-Fatemi capire qualcosa. Voi conoscete Makoto Mangetsu?-


Note: Koinin: Guardiani, Protettori. Seguono sempre attentamente il proprio protetto. (Arancione) Akanimu: Assassini. Vengono mandati per uccidere qualcuno di pericoloso. (Rosso) Healter: Medici. Sono sempre in giro, in caso ci dovesse essere bisogno di cure immediate. (Verde) Geanit: Assistenti. Generalmente si occupano anche di prendere le informazioni, quando sono troppe. (Giallo acceso) Sendiam: Portatori di Segreti. Principalmente viaggiano da una zona all'altra di Eal, per portare dei documenti, con la massima segretezza. (Sabbia)

Volevo sbizzarrirmi un po' ed inventare qualcosa che complicasse la trama. Stiamo entrando dentro la vera introduzione. Ci ho messo un po' a scrivere tutto questo, perché ho scritto e riscritto tantissime volte il capitolo. Ma alcune volte ho perso il documento, altre volte ho proprio cancellato e riscritto tutto quanto. Forse non è scritto in modo perfetto, ma mi serve più a fare pratica. Dopo che a scuola mi hanno distrutta nel dirmi che non so scrivere niente e che non so l'italiano, non ho più avuto il coraggio di mettermi a scrivere. Oggi però, ho avuto voglia di riprovare. E il risultato è quel che vedete.
Eeeeee, lo so. Mi sto dilungando in una sola giornata. Forse dovrei muovere di più la situazione per quanto riguarda il tempo.
Il prossimo capitolo arriverà tra breve. Spero. Quando avrò tempo di aggiornare, lo farò. Intanto grazie mille per aver letto. Qualsiasi critica è ben accetta. Devo riprendermi da mesi ormai. Non scrivevo da parecchio, quindi non è così bello come capitolo. (:

Blizzard.

 
Web  Top
LarryKoopa
view post Posted on 20/5/2013, 18:53     +1   -1




:B): ahah meglio tardi che mai no? comunque ottima
 
Top
view post Posted on 20/5/2013, 20:30     +1   -1
Avatar

our worlds eclipse

Group:
Vice Admin
Posts:
3,148

Status:


Ahah, infatti, proprio quel che pensavo. Grazie mille (:
 
Web  Top
LarryKoopa
view post Posted on 20/5/2013, 20:43     +1   -1




:B): ci aspettiamo altri aggiornamenti, non fate come le incompiute di Bowser ahah
 
Top
view post Posted on 21/5/2013, 12:05     +1   -1
Avatar

our worlds eclipse

Group:
Vice Admin
Posts:
3,148

Status:


Larry, ti accontento subito haha! Stamattina non sono andata a scuola, quindi mi sono messa a scrivere il terzo capitolo. Con il prossimo però, cominciamo veramente ad entrare dentro la trama. Diciamo che questi primi capitoli sono serviti per delineare i personaggi nei loro caratteri principali. Per il resto scoprirete tutto più avanti.
So che non si capisce nulla ora come ora, mi spiace. Vedrete che le idee si chiariranno nei prossimi capitoli.
Detto questo, buona lettura! :uhuh:

Capitolo III:



-Voi conoscete Makoto Mangetsu?-
La domanda non sembrava così difficile. Eppure passarono attimi di silenzio. Gli occhi dei due ragazzi, entrambi di un colore scuro, si erano incrociati. Sembrava che non sapessero che cosa rispondere. Alla fine, alle mie spalle, sentii un'altra voce:- Non devono essere affari tuoi, ragazzina. Tu non dovresti neppure aver visto quei due incapaci.-
-Ehi ma che--
Una donna alta, dai capelli lunghi sparati, spettinati e occhi color violetto mi stava squadrando. Anche lei aveva uno strano segno in faccia, ma a differenza degli altri due, non tentava di nascondere il volto con un cappuccio o una maschera. Era di colore viola. I due tizi, Zyam e Laeir, rabbrividirono. Tremavano.
-Si...signora...noi...- balbettarono in coro, spaventati.
-Non riuscite nemmeno a fare un compito in modo decente. Tu, Akanimu. Sei ancora inesperto vedo. Non sai che quando incontri qualcuno, non devi parlare per niente, nemmeno con un tuo compagno? Gli assassini devono vivere nel silenzio.- parlò spedita, avvicinandosi a noi. La osservai meglio. Il suo corpo aveva delle curve ben formate. Indossava una maglia senza maniche di colore viola, lunga fino a poco più su delle ginocchia, stretta alla vita da una cinta, Aveva una tuta nera aderente sotto, un po' consumata. Guanti, stivali e mantello nero. Cominciai a stupirmi di tutta la fantasia che avevano quei tizi con quegli strani simboli in faccia. Tutti vestiti di nero. Perché erano così? E soprattutto, chi diavolo erano?
-Non può dirmi così, mia signora!-
-Signorina, prego. Sono ancora giovane. Ora, potete anche andarvene. Lasciatemi sola con questa ragazza.- ordinò.
-S...subito!- corsero via afferrando le loro cose.
La donna si chinò verso di me, e mi guardò dritta negli occhi. Dopo qualche istante mi sorrise: -Ciao carina. Scusa la mia presentazione poco adeguata. Ma sei stata salvata da un paio di deficienti purtroppo.-
Risposi senza staccare il mio sguardo dai suoi occhi:-Beh, uno di loro mi ha curata per come poteva. Devo aver fatto un volo bello grande.-
Si rialzò e mi tirò su a sua volta:- Ho visto tutto. Ci è voluto parecchio per riuscire a ritrovarti, in mezzo a questo bosco. Siamo tra il confine del Regno degli Spiriti e la Foresta dei Kitsune. Sono incaricata di sorvegliare attentamente questa zona. Non è sicuro restare qui. L'area proibita è rischiosa, chiunque può rimetterci la pelle. Morto o non morto. Si stanno svolgendo degli allenamenti speciali degli Akanimu. Un gruppo di assassini.-
Ero sbalordita. La guardavo confusa:- Ad essere sincera, non ho capito una parola di quel che hai appena detto.-
-Prevedibile- rispose – sei allo scuro di tutto quanto. Ed è così che le cose devono restare. Ci sono cose che è meglio non scoprire.-
-Posso chiederti una cosa?- domandai.
-Sicuro.- acconsentì.
-Qual'è il tuo nome?-
Alzò un sopracciglio, e cercò di incrociare i miei occhi.
-Il mio nome è Kirya Regium. Ma non devi sapere altro di me.-
Ragazza strana.
-Beh, ora potrei sapere anche che cosa vuoi da me?- chiesi, incrociando le braccia.
-Ho visto quello che hai fatto poco fa.- disse, indicando le mie mani e successivamente, una colonna di roccia rovinata.
-E' un male?-
-E' speciale. Hai del potenziale nascosto. Le abilità come le tue, di saper materializzare l'energia a proprio piacimento, non si vedono tutti i giorni.-
-E quindi?-
-E quindi, devo sapere qualcosa di più sul tuo conto, bellezza.- affermò.
Impallidii. Nessuno usava mai nomignoli con me. Nessuno a parte Makoto. -Perché non mi dici come ti chiami, tanto per cominciare? Non è carino parlare con qualcuno, senza essersi presentati a dovere.-
Sospirai. Era proprio tosta. Volevo solo togliermela dai piedi. “Persone di questo tipo non si trovano tutti i giorni.”
-Yuyuko, Yuyuko Seirei. Sono una Youkai. Un spirito, per essere precisi. Non ho una occupazione precisa. Mi alleno tutti i giorni per diventare una guardiana del regno. E sono finita qui in seguito ad un litigio con il maestro.-
-Un capriccio.-
-Se ti piace definirlo così, come prefer--
-Dobbiamo andarcene. Stanno arrivando. Vieni con me. Ti curerò le ferite rimaste e ti riporterò ai tuoi allenamenti.-
Non feci in tempo a finire di parlare, che mi strattonò per un braccio alzandosi in modo rapido in volo.
Mi ricordava tanto i modi di fare di Makoto.
Ha usato la sua stessa “grazia” nello spiccare il volo.


Ci ritrovammo dopo qualche minuto, in una grotta dietro una cascata, un po' più giù di dove eravamo prima. Il cielo era diventato completamente buio, grigio. Pioveva. Avevamo trovato un piccolo riparo. Era piuttosto scuro.
Vidi Kirya accendere una strana luce. O meglio dire, invocare quella luce, che si espanse per tutta la grotta, dividendosi in piccole palline luminose. Molto simili a quelle che avevo sparato un paio d'ore prima, credo. Mentre mi guardavo intorno, assorta nei miei pensieri, la voce della strana ragazza mi risvegliò.
-Yuyuko, sdraiati a terra.- ordinò velocemente, cercando qualcosa nella borsetta che aveva attaccata alla cinta alla vita.
-Perché?- chiesi, diffidente.
-Stai tranquilla, non ho intenzione di farti del male.- sorrise.
Tirò fuori un pennellino e un foglio quasi trasparente, di colore verde. Io negai con la testa. Non mi fidavo.
-Non ti preoccupare. E' una carta cura. Ti farà solo del bene.-
Non ne avevo mai sentito parlare. Ma a quelle parole, mi feci coraggio, e mi distesi a terra, aspettando che l'altra ragazza combinasse qualcosa.
Cominciò a concentrarsi, per poi ferirsi con la punta del pennellino. Dal suo braccio uscii un po' di sangue, che subito, raccolse con la parte morbida del pennello. Appoggiò il foglio sul mio stomaco e disegnò rapidamente uno strano simbolo. Infine, chiudendo gli occhi, appoggiò le mani sul mio stomaco con un colpo secco e rapido. Una luce verde mi abbagliò, fui costretta a chiudere gli occhi. La luce era così forte. Rumore, luce, energia. Finalmente mi erano tornate completamente le forze.
Terminata quella lunga serie di azioni, indietreggiò prendendo il foglio insanguinato sorridendo e, asciugandosi una gocciolina di sudore dalla fronte, mi fece cenno di alzarmi.
Balzai in piedi. Ero tornata completamente in forma. Ogni graffio che avevo, le mie cicatrici. Tutto sparito. Era come se avesse appena fatto un miracolo.
-Beh, piaciuta la magia?- chiese, ansimando e soffocando una risata.
-Io...tu...come hai fatto?- chiesi a mia volta, meravigliata.
-Segreti del mestiere, piccola.- rise di gusto.
E per la prima volta, ricambiai anche io con un sorriso. Era una tipa strana. Non sapevo assolutamente nulla di lei. Ma perché mi aveva curata? Perché mi aveva “salvata”? Desideravo capirlo.
Volevo capire troppe cose.
Il perché delle lacrime di Makoto la mattina prima.
Perché fossero stati tutti così agitati durante il giorno.
Chi fossero e perché c'erano quelle persone con quegli strani marchi e abiti neri.
-Beh bimba, adesso, devo riportarti in un luogo sicuro.- disse, mettendosi una benda sulla ferita che si era provocata poco prima.
-Piove ancora.- dissi guardando fuori dalla grotta.
-Non sarà un problema così grande. Non ti preoccupare di quello. Devo riportarti da Bastion.-
Al sentire quel nome, rimasi stupita.
-E tu come sai che il mio maestro è Bastion?!-
-Lunga storia piccola. Te la racconterò un giorno. Ora andiamo.- concluse, riprendendo a sé tutte le sfere di energia, riassorbendole.
Ero affascinata dal suo modo di fare. Così elegante. Così delicato. Così preciso.
Che razza di essere era lei?!
La seguii in silenzio, spiccando il volo al suo fianco, verso il tempio dei Tenius, area dove mi sono sempre allenata sin da bambina. Era ora di affrontare Bastion e cercare di capire che cosa fosse appena successo.


-Finalmente sei arrivata. Dovresti cercare di andare più piano, sai? Perderai tutte quelle belle piume lucenti che hai.-
-Strano per lei preoccuparsi di questo. E' il primo a fregarsene dell'aspetto fisico, da quanto mi è stato detto prima di partire.-
Arrivai dopo un volo ci circa un'ora nella regione est del Regno degli Spiriti, dove il vecchio Denit mi attendeva nel suo adorato tempio Gakuro.
-Dimmi ragazza, - cominciò lui, schiarendosi la voce – Posso avere l'onore di sapere con chi ho a che fare? Sei un semplice Sendiam? Dalla tua velocità e poca grazia, direi che sei inesperta ancora. -
Il mio volto era coperto. Non mi era permesso farmi riconoscere, se non con l'ordine dei capi maggiori. Per precauzione, avevo preso poco prima di partire, una maschera antica. Non dovevo neppure lasciar vedere i miei occhi. Ogni cosa doveva svolgersi nella massima segretezza.
-Non posso rivelarglielo signore. Purtroppo dobbiamo comportarci in questo modo. Nessuno deve venire a conoscenza delle nostre vere identità, a causa di incidenti passati. Ma se proprio vuole saperlo, non sono una Sendiam. Mi occupo di cose più grandi.- dissi, con tono freddo e deciso.
-Va bene, a quanto pare sembra proprio che non devo mettermi in mezzo a tutta questa storia. E' chiaro.- rispose.
-Signore, la prego di darmi i documenti che occorrono alla Shemizu della mia regione. Il mio deve essere un lavoro veloce.- ordinai, sempre con tono distaccato.
A dir la verità non avevo poi così tanta fretta di tornare alla base. Volevo soltanto sapere se Yuyuko stava bene. Ero nervosa.
-Subito. Seguimi.- disse, facendomi cenno di andare con lui.
Annuii e lo seguii. Entrammo nel piccolo edificio, per ritrovarci in una sala spaziosa. Evidentemente era scavato nella roccia. Da fuori sembrava piccolo, ma a guardarlo meglio, era immenso. Era un luogo illuminato in ogni suo angolo. Le pareti ed il pavimento erano di un colore marroncino tendente al bianco, probabilmente era tutto di marmo, e lucido. Ai lati, delle colonne rosse che separavano il salone principale da quelle che dovevano essere le stanze dei monaci e delle miko.
Sul fondo, qualcosa mi colpì. C'era un'immensa statua dello stesso materiale delle pareti, che si confondeva abbastanza con tutto il luogo circostante. Che fosse stato fatto apposta per creare un'illusione ottica? Spesso, gli antichi sacerdoti di Eal, giocavano con questa arte. Il loro scopo era quello di mantenere i segreti della propria discendenza di generazione in generazione. Ero affascinata da quel luogo immenso, riuscivo a perdermi in ogni particolare. Dei dipinti erano appesi ovunque. Rappresentavano scene di guerra. Non ne sapevo molto, ma ero molto interessata.
D'un tratto, il saggio Denit si fermò davanti ad una specie di altare, sul quale erano posti dei fogli di colore azzurro. Cominciò a blaterare delle cose in una lingua che non riuscivo a capire. Osservavo con attenzione i suoi movimenti. Non potevo sapere cosa sarebbe successo da un momento all'altro. E purtroppo, ero una persona parecchio diffidente dagli altri. Dovevo prepararmi al peggio.
Forse ero solo sotto tensione a causa di quella mattina. Era stato imbarazzante comportarsi così con la mia amica. Soprattutto perché sono qualcosa che lei non vorrebbe sapere. Ho sempre odiato tutti quei segreti.
Mi ripresi dai miei viaggi mentali, solo dopo essermi accorta che il vecchio si era appena lacerato un braccio, con una lama. Sulla mia maschera, arrivarono delle gocce di sangue, che la macchiarono. Sapevo bene cosa stava facendo. Ricordavo ancora le parole della Shemizu, quando ancora ero piccola.

“Ricordati Makoto, per ottenere qualcosa di grande, dovrai sempre compiere qualche sacrificio.”
“In che senso?”
“Non tutto si ottiene senza faticare. La vita è sacrificio. E non puoi pretendere di andare avanti se sei debole.”
“Questo lo capisco, signora. Ma non riesco ad arrivare al punto. A che servono quei fogli colorati sul tavolo e quel pennello?”
“Sono qui per dimostrartelo. Oggi, imparerai l'antica arte del “Sacrificio degli Dei”.”
“Cosa sarebbe?”
“Il disegnare su questi fogli dei simboli. In base a ciò che desideri farne, devi scrivere un segno diverso. Ma fai attenzione. Questi come puoi vedere, non sono fogli semplici. Prendine uno.”
“Sembrano più leggeri. Sono quasi trasparenti.”
“Questo è perché sono fatti con dell'energia particolare, che nel tempo, conoscerai.”
“Perché si chiama “Sacrificio degli Dei”, Signora?”
“Hai paura del sangue?”
“Eh?”
“Ti impressiona?”
“Un pochino...”
“Dovrai sopportarlo. Osserva.”


Il vecchio aveva già cominciato a scrivere diversi segni con il suo sangue, sui fogli. Non avevo mai praticato quel processo. Ma ogni volta, mi faceva un po' schifo guardarlo. L'arte del Sacrificio è qualcosa di doloroso. Pochi istanti dopo, apparvero due fogli piegati in un rotolo, entrambi sporchi di sangue. Il vecchio, ansimando, fece per darmeli, ansimando. Praticarla, costava un consumo di energia parecchio elevato.
-Giovane ragazza, prendi e porta a termine il tuo compito. Io ho bisogno di riposare.- disse, con tono stanco.
-Signore, non avrebbe dovuto provocarsi una ferita così profonda. Basta una semplice goccia di sangue per poter far tutto. Farà meglio ad andare a medicarsi.- risposi, mettendo i documenti nella borsa che avevo con me ed avviandomi verso l'uscita.
-Grazie di essere venuta qui. Quei fogli sono importanti, contengono degli incantesimi non ancora decifrati. Devi portarli sani e salvi dai traduttori. Fai attenzione là fuori. Il tempo non mi sembra buono.- concluse, sparendo nell'ombra delle stanze, al lato del tempio.
Quando fui finalmente fuori dall'edificio, mi tolsi per qualche minuto la maschera. Era impossibile respirare per così tanto, dentro quella cosa. Dovevo farci l'abitudine. Cercai in tasca, i miei occhiali, che quella mattina, ero andata a prendere con Yuyuko. Me li misi. Sospirai guardando il cielo. Delle gocce di pioggia cominciavano a cadere giù dal cielo tuonante. Dell'acqua mi bagnò il volto, facendo sbiadire in modo leggero, il simbolo dei Koinin sul lato destro della faccia. E così, mi avviai nuovamente, facendo un salto giù dalla rupe per poi volare nuovamente. Destinazione? Base. Così avrei avuto tempo per andare da Yuyuko a fare quello che era il mio vero ruolo: sorvegliarla ed evitare che i suoi poteri si risveglino.
Spero che non sia già successo. Il solo pensiero, mi metteva in ansia.
 
Web  Top
LarryKoopa
view post Posted on 21/5/2013, 19:55     +1   -1




:B): che dire....hai fatto un ottimo lavoro, hai centrato il tuo obbiettivo, i dialoghi mi sono piaciuti molto, rendono l'idea del personaggio in attesa del seguito
 
Top
›apocalypseArisen‹
view post Posted on 22/5/2013, 14:16     +1   -1




Hey, mi sono presa il tempo di leggere questa fic.
Sai cosa, Blizz?
Sto sbavando. Non riuscirei mai a scrivere una cosa del genere nemmeno se lo chiedessi come desiderio assoluto. Non ci riuscirei mai mai e MAI.
Con tutte le idee che ho, nessuna riguarda lo scritto. Tristemente.

Attendo impazientemente il prossimo capitolo! :sisi:
 
Top
19 replies since 29/1/2012, 18:07   578 views
  Share